TERAMO – Con i suoi quasi 60 milioni di euro è il più importante cantiere pubblico che avrà la visto la luce in provincia di Teramo fino a oggi. La realizzazione della nuova sede dell’Istituto "G. Caporale" di Teramo, pensato nel 2003 con la firma di un accordo di programma sulla strada del riconoscimento dei centro di eccellenza nazionale e internazionale, sta per avvicinarsi ad essere realtà. E’ stato infatti bandita la gara per l’appalto, con una base d’asta di 34,5 milioni di euro e permuta di proprietà dell’Istituto per oltre 23,5 milioni. A metà gennaio, quando si apriranno le buste dell’asta a ribasso, dall’aggiudicazione dei lavori scatteranno i 1.600 giorni previsti per la loro conclusione, con incentivazioni previste in caso di anticipo temporale. Chi costruirà lo farà in base a un progetto preliminare scaturito da un concorso di idee in due fasi, bandito nel 2003, aggiudicato al gruppo di progettazione Ricci & Spaini, che ha previsto la nascita di una struttura a tre "dita" del palmo di una mano, di circa 14.000 metri quadrati al coperto, con un edifici principale su tre piani e gli "speroni" proiettati verso valle a due piani, su un’area complessiva di circa 80 ettari. La zona individuata è quella di Colleatterrato Alto, alle porte della città, in un’area ampiamente panoramica tra il Gran Sasso, i monti della Laga e il mare. Sarà, come ha spiegato questa mattina in una conferenza stampa il direttore dell’ICT, Vincenzo Caporale, di una struttura teconologicamente avanzata, completamente autonoma sotto il profilo energetico, con laboratori e dotazioni di alto livello scientifico, «praticamente invisibile al resto del contesto», a sottolinearne la compatibilità ambientale. Si tratta di un’opera sostanzialemente autofinanziata per gran parte dall’Istituto Caporale, frutto della valorizzazione delle proprietà che saranno date in permuta – la sede centrale di circa 3 ettari e la struttura Gattia di circa 12 ettari – e da fondi di gestione dello stesso, oltre a finanziamento del ministero della salute e per complessivi 2 milioni di euro tra Provincia di Teramo e Regione Abruzzo.
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